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Il filo Interdentale: domande e risposte
Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Il filo Interdentale: domande e risposte

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IGIENE ORALE QUOTIDIANA

Quando pensiamo alla nostra igiene orale quotidiana, probabilmente il primo strumento che ci viene in mente è lo spazzolino. Sebbene quest’ultimo sia indispensabile per una corretta pulizia della bocca, in realtà è in grado di pulire circa il 60% delle superfici dei denti; questo perché, per quanto efficace ed efficiente possa essere il nostro modo di spazzolare, non riusciremmo comunque a pulire una zona molto delicata e importante: lo spazio interdentale.

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE PULIRE TRA UN DENTE E L’ALTRO?

Quando laviamo i denti non stiamo solo rimuovendo i residui di cibo o rinfrescando l’alito, ma stiamo soprattutto eliminando una complessa organizzazione di batteri che si trova su denti e gengive che è in grado di minare alla salute della nostra bocca: la placca batterica. I batteri che compongono la placca batterica si trovano ovviamente anche negli spazi interdentali e utilizzare solamente lo spazzolino significa non eliminarli da quella zona. Non solo: le specie batteriche che si trovano tra un dente e l’altro sono spesso più aggressive e in grado di causare problematiche; non a caso una delle zone in cui più frequentemente si possono trovare carie o infiammazioni gengivali è proprio quella dello spazio interdentale.

Cosa si può utilizzare per pulire tra un dente e l’altro?

Gli strumenti a disposizione sono molti, ma certamente uno di quelli più efficaci è il filo interdentale.
Ne esistono diverse tipologie, adatte alle diverse esigenze e anatomie:

  • fili neri: consentono di vedere la placca rimossa, adatti soprattutto per chi sta approcciando al filo per la prima volta;
  • fili cerati: sono più adatti nel caso il passaggio del filo tra un dente e l’altro sia particolarmente difficoltoso, a causa, ad esempio, di punti di contatto molto stretti;
  • fili spugnosi o “expanding”: massimizzano l’effetto di rimozione della placca grazie alla loro consistenza;
  • fili dotati di una sezione “passafilo”, ovvero un segmento di filo più rigido: consentono di passare filo al di sotto di ponti e apparecchi ortodontici.

Solo grazie alla sinergia tra filo interdentale e spazzolino sarà quindi possibile realizzare un’ottimale igiene del proprio sorriso!

Ma come si passa il filo interdentale?

Una volta scelto il filo interdentale che più fa al caso nostro, il dentista e l’igienista dentale potranno guidarci nelle corrette modalità di utilizzo. Bastano pochi giorni e un po’ di costanza per abituarsi a utilizzare il filo nel modo migliore possibile. L’aspetto cruciale dell’utilizzo del filo riguarda il suo passaggio una volta inserito tra un dente e l’altro: è importante infatti eseguire un movimento “a C” avvolgendo prima un dente e poi l’altro muovendo delicatamente il filo in modo da catturare la placca su ogni lato, fino a inserirlo con cautela nel solco gengivale; bisogna evitare, invece, di sfregare con il filo la papilla intederdentale, ovvero la zona di gengiva che si trova tra un dente e l’altro.

Quando usare il filo interdentale?

Gli spazi interdentali devono essere puliti con il filo almeno 1 volta al giorno; è importante passarlo soprattutto la sera prima di coricarsi, dato che durante la notte viene meno l’effetto protettivo della saliva ed è pertanto necessario che i batteri dannosi vengano rimossi da tutte le superfici. Infine, sebbene non ci sia una regola precisa, il consiglio è quello di passare il filo prima di lavare i denti, piuttosto che dopo, per queste ragioni:

  • una volta pulito lo spazio, le molecole di fluoro contenute nel dentifricio che si utilizza per spazzolare i denti potranno inserirsi e proteggere ottimamente lo smalto anche tra un dente e l’altro;
  • Per avere una sensazione di freschezza maggiore, rimuovendo prima i residui alimentari tra i denti;
  • Per acquisire più facilmente l’abitudine al filo, facendo per prima l’azione “più difficile”, rispetto allo spazzolare i denti a cui si è più abituati fin da piccoli.

Ma passare il filo interdentale fa male?

Se utilizzato correttamente il filo interdentale non provoca alcun fastidio!

Ciononostante, al passaggio del filo si possono notare alcuni sintomi che potrebbero essere la spia di alcune condizioni che è meglio non sottovalutare:

  • Se passando il filo si nota del sanguinamento, potrebbe essere la conseguenza di uno scorretto utilizzo dello strumento, ma soprattutto di un’infiammazione gengivale; in entrambi i casi, è bene rivolgersi al proprio dentista e igienista dentale e non sottovalutare la situazione!
  • Se al passaggio del filo si sente cattivo odore, la causa potrebbe essere del cibo che è rimasto troppo a lungo all’interno di quello spazio interdentale, ma anche carie o infiammazioni gengivali; la raccomandazione è di continuare a passare il filo con costanza ogni giorno e, se il sintomo dovesse persistere, rivolgersi al proprio dentista di fiducia.

Il filo interdentale è un prezioso alleato per la salute di denti e gengive: per una corretta igiene orale quotidiana e una prevenzione vincente, pulire gli spazi interdentali è indispensabile!

 

Sapevi che le facce del dente sono 5 e per pulirle tutte serve anche lo scovolino?

I contenuti qui riportati sono stati redatti o validati dai seguenti specialisti Dott. Matteo Basso, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott. Giordano Bordini, Odontoiatra specialista in Parodontologia; Dott.ssa Silvia Musella, Igienista dentale.

Ultimo aggiornamento: 28/03/2023

Le informazioni qui riportate hanno lo scopo di incrementare e non di sostituire il consiglio di uno specialista. Si consiglia di far sempre riferimento al proprio professionista di fiducia.

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